Giorno 1: Il Viaggio Inizia – Il Mare in Distanza
Ciao, sono Martina. Oggi voglio raccontarvi di un viaggio che mi ha fatto riscoprire il mondo attraverso il mio corpo, attraverso ciò che posso sentire, toccare, odorare e ascoltare. Sono ipovedente, e ogni viaggio che intraprendo non è mai solo una scoperta del luogo, ma una scoperta di me stessa. Sono partita con un gruppo di ragazzi, alcuni vedenti, altri non vedenti, per esplorare una costa che ci era stata descritta come un paradiso di sensazioni. Noi dovevamo viverla con i nostri sensi, senza l’ausilio della vista.
Abbiamo preso il treno, il nostro punto di partenza, e mentre ci avvicinavamo alla costa, i suoni cambiano lentamente. Dal fruscio del vento che passa tra gli alberi, al ronzio delle città, al silenzio che prende il sopravvento non appena il mare inizia ad avvicinarsi. Quando finalmente siamo scesi dalla stazione e ci siamo avvicinati alla spiaggia, un’ondata di profumi mi ha colpito immediatamente. L’aria era salmastra, un misto di salsedine e di alghe fresche. Era il profumo della libertà. Mentre camminavamo, il calore del sole cominciava a farsi sentire sulla pelle, ma era mitigato dal venticello che ci accarezzava il viso, rinfrescandoci.
Ho tolto le scarpe e ho sentito la sabbia calda sotto i piedi. Non era sabbia fine, ma granulosa, come se ogni granello fosse una piccola pietra che massaggiava la pianta del piede mentre camminavamo. Era una sensazione piacevole, quasi rilassante. Poi, all’improvviso, il suono delle onde. Ogni tanto, il rumore di un’onda che si infrange sulla battigia arriva come una carezza. Questo era il mare, quello che avevo immaginato per mesi, ma che non avevo mai davvero sentito così da vicino.
Giorno 1 – La Spiaggia e la Brezza del Mare
Arriviamo finalmente sulla spiaggia, e mi fermo un attimo a respirare profondamente. Il mare mi sembra così vicino, così potente. Non lo vedo, ma riesco a percepirlo con il corpo, come se ogni onda fosse un battito che sento attraverso il suolo. Mi siedo sulla sabbia e chiudo gli occhi, lasciando che la brezza marina mi avvolga. L’odore del sale è intenso e riesco a sentirlo con tutta la mia pelle. Mi passa davanti il pensiero di quante persone, ogni giorno, si fermino a guardare il mare, ma quanti, come me, lo sentano in un modo che non può essere descritto a parole.
Mentre il gruppo si sistema intorno a me, sento le mani di alcuni amici che si immergono nell’acqua salata. Il loro tocco è quasi come una danza: il freddo dell’acqua che scivola sulla pelle e il tepore del sole che ci avvolge rendono ogni contatto un’esperienza unica. Ogni piccolo movimento, ogni brivido, sembra amplificato dal contrasto fra la freschezza dell’acqua e il calore che ci avvolge. È una combinazione perfetta di sensazioni.
Giorno 2: Scoprire la Spiaggia – Il Vento e la Sabbiatura
Il secondo giorno, ci svegliamo presto. Il sole è già alto e la luce del mattino filtra delicatamente tra i rami degli alberi. Il profumo di pino è ancora più forte oggi, come se la natura ci avesse accolto a braccia aperte. Dopo una colazione leggera, ci prepariamo per un’altra giornata in spiaggia. Ma oggi vogliamo esplorare di più. Decidiamo di camminare lungo la costa, fermandoci a osservare e sentire tutto ciò che ci circonda.
Mentre camminiamo lungo il sentiero sabbioso, noto che l’aria è diversa. Il vento ha cambiato direzione e la salsedine arriva direttamente al viso, portando con sé un’intensità che prima non avevo notato. Non è solo una brezza leggera, ma un vento forte, quasi rabbioso, che mi fa sentire come se fossi una parte del paesaggio stesso. La pelle brucia appena sotto il sole, ma non mi dà fastidio, anzi, sembra nutrirmi di energia.
Camminiamo verso un piccolo promontorio roccioso, e io posso sentire le rocce sotto le mani quando decido di avvicinarmi. Sono calde, ruvide e sicure, un contrasto completo rispetto alla morbidezza della sabbia. Quando il vento comincia a intensificarsi, il suono delle onde diventa quasi assordante, ma non è fastidioso. Al contrario, è rassicurante, come una melodia che ti entra nelle ossa. Mi sdraio sulla roccia per qualche minuto, cercando di assaporare ogni singolo respiro di aria salata. La mia pelle è completamente avvolta dal caldo, dal vento, dal mare. È come se tutto intorno a me mi stesse parlando in un linguaggio che solo io posso sentire.
Giorno 2 – L’imprevisto: la tempesta improvvisa
Poi, qualcosa di imprevisto accade. Inizia a piovere, dapprima lentamente, poi sempre più forte. La pioggia è gelida, ma non è fastidiosa. Al contrario, è come una benedizione, una rinfrescata dopo il caldo del pomeriggio. Il gruppo si rifugia sotto un albero, ma io resto lì, a sentire la pioggia sul viso. Ogni goccia che mi colpisce è come un piccolo battito d’acqua, un tocco che mi fa sentire viva. La sabbia si trasforma sotto i nostri piedi, diventando più compatta, e l’aria cambia di nuovo, portando con sé il profumo delle alghe bagnate.
Dopo un’ora, la pioggia si ferma, lasciando solo il suono della natura intorno a noi. Una calma incredibile. Il mare si è calmato, ma l’odore di umidità nell’aria è fortissimo. Ci sentiamo rinnovati, come se la tempesta avesse pulito tutto, anche noi.
Giorno 3: Un’Ultima Passeggiata al Tramonto
Il terzo giorno ci regala uno spettacolo unico. La giornata è calda, ma l’aria ha una dolcezza particolare. Il sole sta lentamente scendendo, tingendo il cielo di toni aranciati e purpurei, ma non è il colore che mi colpisce. È la temperatura che cambia. La pelle, che per tutto il giorno ha sentito il calore del sole, ora percepisce un’aria più fresca, ma che è ancora intrisa di salsedine.
Cammino lentamente, senza una meta precisa, solo godendomi il contrasto tra il caldo e il fresco, il silenzio che precede il tramonto. Quando arrivo a un angolo della spiaggia, dove il mare incontra una piccola scogliera, mi fermo. Il suono delle onde che si infrangono è più pacato, ma non meno potente. L’acqua lambisce dolcemente la sabbia e sento un’energia che mi attraversa, una forza che mi fa sentire più vicina al mondo, come se fossi davvero parte di questo luogo.
Rimango lì per un po’, senza parlare, solo ad ascoltare, annusare e percepire ogni singola sensazione. Il profumo del mare, l’umidità nell’aria, la morbidezza della sabbia sotto i piedi, il calore del sole che ormai è solo un ricordo, ma che ancora avvolge la mia pelle.
Quando torniamo al nostro punto di partenza, il gruppo è stanco, ma contento. Siamo tutti coperti di sabbia, profumiamo di mare, e le nostre pelli raccontano storie di onde, di vento e di sole. Questi tre giorni hanno cambiato il modo in cui guardo il mondo. Forse non avevo bisogno di vedere il mare per capirlo: bastava sentirlo, viverlo, farlo mio con ogni senso.
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